Non che sia un problema... ho sposato un pastaro con il quale ho fatto figli pastari (esclusa la Principessa Rock che adora la carne...ma ai bimbi, si sa, dai cotoletta e patatine e ti fanno una statua...) e che in fatto di carne ama le cose semplici: una bella bisteccona ai ferri o una tagliata a modo suo ed il più felice degli uomini.
Fatta questa premessa potrete immaginare il mio stato d'animo quando Eleonora, una delle mie più care amiche blogger, ha indetto un contest che ha per tema lo stufato! Che fare??? Io e la carne come vi ho detto, abbiamo una relazione complicata tra i fornelli... un pò di meno dentro il piatto. E allora? Stufato fa rima con manzo, vitello e altri tagli che non ho nemmeno idea di come si chiamino... tipo codata... o cose del genere...credo... E allora non se ne fa nulla... con mio grande dispiacere.
Poi arriva il Natale... è la vigilia e ceniamo da mia suocera... si cucina tutto a base di pesce... Un pomeriggio in cucina, io e mia cognata Rosaria detta "più veloce della luce", a preparare per 15. Menù del giorno: antipasti vari, zeppole all'acciuga, linguine con le cozze, cozze al gratin, pepata di cozze ( e chevidevodì... ci piacciono le cozze!), baccalà fritto, anelli di calamaro e poi lui... lo stocco "a ghiotta".
Non tutti sanno... o forse si... che il pesce stocco ( o stoccafisso) e il baccalà sono la stessa cosa: si tratta sempre di merluzzo che nel primo caso viene conservato mediante essiccazione, mentre per il baccalà si ricorre alla salatura. Lo stocco occupa sempre un posto di rilievo nel menù della vigilia... Sembra che il suo consumo qui in Calabria risalga addirittura al Cinquecento. Anche a casa mia è quindi tradizione mangiarlo... una tradizione che non sempre ho amato. Da piccola infatti mi disgustava solo sentirne l'odore... e ogni volta che aprivo il frigo e lo vedevo immerso nell'acqua, se pur coperto dal cellophane, scappavo via. Oggi invece è uno dei pesci che più amo...specie cucinato a "ghiotta". Lo sapete che anche questo intingolo, la ghiotta, è antichissimo? Sembra abbia origine araba! Si tratta di una preparazione a base di pomodorini, capperi, olive, cipolla (o aglio...), basilico o prezzemolo che si usa spesso per accompagnare i pesci al trancio. Esiste anche una versione più ricca che prevede anche l'aggiunta di pinoli e uvetta. Con lo stocco poi, si arricchisce anche di patate a tocchetti... Il tutto si cucina in umido... con coperchio e a fuoco lento...proprio a mò di stufato. Trovato! Ecco il mio stufato di pesce! Non cuocerà ore e ore come lo stracotto d'asino...ma anche lui ha il suo perchè! Allora eccovi il mio stufato turbo....Lo stocco a ghiotta!
STOCCO A GHIOTTA
700gr di pesce stocco (stoccafisso) già ammollato
un barattolo di Pomodorini CIRIO
un pugno di olive nere
mezza cipolla
capperi a piacere
prezzemolo e peperoncino
olio EVO
800gr di patate
per 4 persone
In un tegame basso versiamo tre cucchiai d'olio EVO, la cipolla tagliata finemente e i pomodorini . Facciamo cuocere per un paio di minuti, regoliamo di sale e uniamo i capperi dissalati, il peperoncino (in questo caso la quantità dipende dalla sopportazione...) e schiacciamo i pomodorini con una forchetta. Continuiamo ancora per qualche minuto la cottura, quindi uniamo le patate tagliate a tocchetti e mezzo bicchiere d'acqua, mescoliamo bene, abbassiamo la fiamma e copriamo col il coperchio. Facciamo andare per un quarto d'ora circa, quindi uniamo lo stocco tagliato a pezzi non troppo grandi , amalgamiamo bene e copriamo nuovamente con il coperchio senza aggiungere acqua. Continuiamo la cottura per altri 15 minuti, uniamo le olive e il prezzemolo e ultimiamo la cottura (5 minuti circa). Serviamo tiepido.



