lunedì 7 marzo 2011

Un piatto dal sapore antico

La storia che voglio raccontarvi  ha inizio tanti anni fa. Siamo nel 1870 e Antonio e Maria si sposano. La giovane  riceve in dote dalla suocera dei piatti bianchi e neri, che riproducono delle scene di caccia, per arredare la sua tavola quotidiana e per mangiare il macco (zuppa di fave) frutto del lavoro suo e del marito.
Il tempo passa e nascono due figli, Francesco e Maria, ed Antonio commercia ciò che produce ed apre una bottega. Maria cucina le sue zuppe nei piatti bianchi e neri... qualcuno si rompe, qualcuno si scheggia e il tempo scorre veloce. Arriva il 1919, la guerra è finita da poco... bisogna riprendere a costruire... Francesco sposa Vittoria e continua l'attività di famiglia. I suoi genitori vivono con lui. Ora ci sono piatti nuovi in cui mangiare ma Antonio e Maria, ormai anziani, vogliono continuare a mangiare il macco di fave nei loro piatti bianchi e neri. Passano gli anni, nascono tre figli maschi, Antonio, Mario e Rocco,  altri piatti si rompono, quelli di Antonio e Maria .
Vittoria conserva gli ultimi quattro piatti bianchi e neri gelosamente in ricordo dei suoi suoceri e quando cucina il macco lo fa pensando a loro.
Il tempo scorre ancora: siamo alla fine degli anni '40. Un'altra guerra, un altro dopoguerra. Tutto ancora da ricostruire.
Antonio sposa Teresa e hanno tre figli: Francesco, Vittoria e Nuccia. L'attività di commercio continua perchè la terra non tradisce mai. I piatti sono sempre lì, ben custoditi, nella vetrina "dei servizi buoni" di Teresa e il macco non manca mai tra i piatti di famiglia.
Il tempo scorre ancora : Vittoria si sposa con Dino e ha due figli. Una femmina e un maschio.Io e mio fratello.
Questa è la storia della mia famiglia.
Questo è il macco di fave. Questi sono i piatti bianchi e neri oggi custoditi gelosamente nella vetrina "dei servizi buoni" di mia madre...... dal 1870.




MACCO DI FAVE
mezzo chilo di fave fresche decorticate (io ho usato quelle dell'orto di mio suocero che congelo durante l'estate per averle anche in questo periodo...)
una cipolla di Tropea o due cipollotti
un pomodorino maturo
olio EVO



Mettiamo a soffriggere l'olio e la cipolla, affettata sottilmente, quindi uniamo le fave e le facciamo andare a fuoco vivace per qualche minuto. Uniamo il pomodoro spellato e tagliato a cubetti e mescoliamo bene; regoliamo di sale e uniamo un bicchiere d'acqua. 
Facciamo cuocere le fave con il coperchio e a fiamma bassissima. Ogni tanto controlliamo la cottura (unendo se occorre qualche cucchiaio d'acqua)  e schiacciamole un pò.


Proseguiamo la cottura in questo modo fino a quando le fave non si saranno completamente cotte e ridotte in purea.

Serviamo ben calde, accompagnando la
zuppa con un filo d'olio Evo e se vi piace, come piace a me, un cucchiaino di crema di peperoncino.















Capirete perchè appena ho letto del contest di Aboutfood dedicato a fave e piselli questa è stata la prima ricetta a cui ho pensato!

about food

e al calendario di Ammodomio




e al contest di Sapori dei sassi.
Contest: Il Sud nel Piatto - banner
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