mercoledì 4 maggio 2011

La caponatina del Commissario

Che io sia calabrese lo sapete. Che io mi senta gastronomicamente parlando calabro-sicula lo sapete anche, visto che l'ho detto e ribadito molte volte a proposito delle ricette della tradizione. Che io adori il Commissario più siculo che ci sia (...a parte forse il commisario Cattani...)....forse questo non l'ho mai detto. E più ancora del Commissario, adoro il suo "papà", il suo creatore, colui che scrive come parla (la qualcosa, se non sei un siciliano o un calabrese dello Stretto è un gran problema...perchè non ci capisci una benemerita cippalippa !) .... Naturalmente sto parlando del Commissario  Montalbano e del suo papà Andrea Camilleri.
Qualunque cosa si possa dire su questo personaggio è già stata detta. Quello di cui io vi voglio parlare riguarda una sua abitudine: deliziarsi con i piatti della tradizione siciliana. Montalbano mangia sempre in ristorantini tipici in cui i cuochi sfornano una delizia dopo l'altra e io da appassionata non ho potuto fare a meno di notarlo.
Dai crostacei ai pesci a trancio, passando per verdure ripiene e frutti di mare, in ogni pranzo e in ogni cena ci viene snocciolato il meglio della tradizione culinaria siciliana. Quindi in omaggio alla Sicilia, mia seconda patria, e a Montalbano, oggi per voi la ricetta di una delle cose più buone ed estasianti che possiate mangiare, appartenente sia alla tradizione calabra che sicula perchè ci proviene dalla comune storia che ci vide soggetti alle influenze more (dominazioni arabe) e spagnole: sono stati infatti proprio gli arabi a introdurre l'uso di spezie, frutta secca e l'agrodolce, agli spagnoli invece si deve l'elaborazione del piatto che prevedeva in origine anche l'uso del pesce capone, da cui il nome di caponata. Quella che vi presento è come sempre la mia ricetta di famiglia.


CAPONATA

3 peperoni
2 melanzane
una cipolla di Tropea
una manciata di pinoli
5-6 pomodorini
un pugno di capperi
una decina di olive verdi (vanno bene anche nere)
mezzo bicchiere di aceto
3 cucchiaini di zucchero
foglie di menta
olio EVO, sale


Sbucciamo le melanzane, tagliamole a cubetti e mettiamole sotto sale per mezz'oretta. In una padella capiente mettiamo 4 cucchiai di olio e la cipolla affettata non troppo sottilmente e la facciamo andare a fuoco dolce. Dopo qualche minuto aggiungiamo i peperoni tagliati a listarelle ed alziamo la fiamma, facciamo abbrustolire ed uniamo i pomodorini tagliati a cubetti, regoliamo di sale  e facciamo cuocere a fuoco moderato per una decina di minuti, quindi uniamo i pinoli , i capperi e le olive tagliate a rondelle. Facciamo insaporire il tutto e spegniamo la fiamma. Laviamo bene la melanzana sotto l'acqua e friggiamo in una seconda padella a fuoco vivace. 
Uniamo la melanzana fritta ai restanti ortaggi già cotti e mettiamo la padella sul fuoco, appena riprenderà a cuocere uniamo l'aceto nel quale avremo sciolto i cucchiaini di zucchero, alziamo la fiamma e facciamo sfumare, mescolando bene. Facciamo evaporare il liquido e spegniamo. La caponata è pronta! Per chi non lo sapesse, la caponata va mangiata fredda e possibilmente riposata (ovvero il giorno dopo!).






Se ve ne rimane qualche cucchiaiata fate come me: conditeci la pasta , basta fare un sughetto semplice e unirla  qualche minuto prima di ultimare la cottura. Non ve ne pentirete!



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