mercoledì 8 dicembre 2010

Il lago dei cigni



Ieri ho comprato delle mele dai colori bellissimi, mi ricordavano tanto le mele selvatiche, quelle dei piccoli frutteti di campagna, destinate all'uso personale del contadino e della sua famiglia... quelle mele imperfette che ormai raramente si trovano nei banchi del fruttivendolo, ma che conservano  profumi e  colori che sanno di antico .
Ma non è solo di queste mele che oggi vi voglio parlare, ma di come tirare fuori la poesia da un piccolo frutto, da un ortaggio, per arricchire di fantasia la nostra tavola delle feste. Oggi iniziamo proprio dalla mela.









IL CIGNO

una mela 
un coltello ben appuntito



Tagliamo la nostra mela in quarti, mantenendone la buccia e il torsolo. Incidiamola con tagli di circa 3-4 mm per tutto il perimetro del bordo esterno e ripetendo l'operazione per altre due o tre volte, fino ad arrivare al centro. Spruzzarla con del succo di limone e separare leggermente le incisioni : il corpo è pronto.

Per fare il collo e la testa, tagliamo una fetta da un altro quarto e asportiamo la parte più interna.
Adagiamo il cigno su un piatto, creando l'effetto del lago con dello yogurt bianco o con altra crema a piacere.









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