Da bambina il Carnevale era una delle mie feste preferite: mascherarmi mi è sempre piaciuto, essere per un giorno qualcun'altra era un gioco bellissimo e poco importava se il vestito era da vezzosa damina col ventaglio comprato alla festa del santo patrono o l'improvvisato kimono di seta, ricordo del viaggio in Giappone dello zio Peppino, che faceva di me una geisha insieme alle infradito da spiaggia dell'anno prima.... L'importante era poter volare con la fantasia ed essere per un giorno quell'eroina, quel personaggio che per un intero anno avevo sognato. Per le strade era una festa, un tripudio di zorri e sandokan, indiani e cow-boy, damine e principesse, arlecchini e pulcinelle, tutti allegramente insieme a lanciarsi coriandoli e stelle filanti. E c'erano anche i grandi, travestiti da comari o da contadini, che improvvisavamo delle piccole scene divertenti, finti litigi, che ricalcavano in maniera grottesca le scene quotidiane della vita del paese.
Oggi invece il Carnevale non è più un momento così speciale perchè la maschera la portiamo tutti i giorni...al lavoro, con gli amici, in famiglia e a volte anche con noi stessi. E allora giù la maschera, almeno per oggi! Liberiamoci per un giorno delle convenzioni che ci opprimono, degli atteggiamenti che ci imprigionano... armiamoci del coraggio di essere noi stessi. E se proprio non ci riusciamo almeno facciamo in modo che il Carnevale esista ancora per i bambini, spesso costretti da genitori mentecatti ad indossare a due anni strati e strati di pizzi costosissimi e broccati ottocenteschi che "Guai a te se lo sporchi!", o peggio, a vestire i panni di chi mai vorrebbero essere in un costume con o senza corda perchè...è originale (avete presente cosa si è inventato quel commerciante napoletano? Rabbrividisco al solo pensiero... ). Se la nostra società si sta rincretinendo non è detto che tutti dobbiamo essere dei cretini!
CHIACCHIERE O FRAPPE (che dir si voglia)
500gr di farina
2 uova
50gr di burro
2 cucchiai di zucchero
un pizzico di sale
scorza di limone
mezzo bicchiere di limoncello
mezzo bicchiere di vino bianco (circa)
olio di semi di arachidi per friggere
zucchero a velo

Disponiamo la farina a fontana e facciamo un buco in mezzo in cui metteremo le uova, il burro ammorbidito a pezzetti, lo zucchero, il sale e la scorza di limone.
Cominciamo ad impastare e aggiungiamo il limoncello e poi sempre impastando il vino bianco. La quantità di vino la regoleremo a secondo della consistenza dell'impasto che deve essere sodo e non appiccicoso. Facciamo riposare l'impasto per mezz'ora, coperto da un canovaccio pulito. Trascorso il tempo stendiamo l'impasto in una sfoglia molto molto sottile; se abbiamo la nonna papera usiamo la sfoglia n°4 altrimenti con il mattarello.
Con una rotella tagliapasta tagliamo dei rettangoli o delle strisce che annoderemo o diamo ai rettangoli la tipica forma delle chiacchiere incidendole al centro e facendoci passare uno dei lembi. Friggiamo subito per pochi minuti in olio caldissimo e scoliamo su carta assorbente. Quando le chiacchiere si saranno raffreddate spolveriamole con zucchero a velo.