Uno di questi è sicuramente l'alalonga o alalunga... chiamata anche tonno bianco per la sua stretta parentela con il re delle scatolette di latta. In effetti sia il tonno che l'alalunga fanno parte della stessa famiglia, quella degli sgombridi, ma a differenza del cugino più famoso, l'alalunga ha una carne bianca e delicata, compatta e povera di grassi, ideale anche da fare sott'olio nei vasetti. Il nome di questo pesce deriva da un particolare del suo aspetto molto caratteristico e distintivo: le pinne pettorali molto lunghe e affusolate. La parte dell'alalunga che utilizzeremo per questo piatto è la surra ( anche questo termine di origine araba...) , ovvero i filetti appartenenti al ventre del pesce, boccone prelibato e gustosissimo.
Oggi vi spiegherò come prepararlo in un modo squisitamente tradizionale: alla ghiotta. La ghiotta, che sembra abbia origine araba, è una preparazione a base di pomodorini, capperi, olive e cipolla (o aglio...), che si usa spesso per accompagnare i pesci al trancio. Esiste anche una versione più ricca che prevede anche l'aggiunta di pinoli e uvetta e per alcuni pesci, tipo lo stocco, anche di patate. Io vi lascio la mia ricetta della ghiotta più tradizionale e secondo me, veramente deliziosa.
ALALUNGA "A GHIOTTA"
2 filetti di alalunga della surra
8 pomodori datterini o ciliegia
un pugno di olive verdi
aglio e cipolla (per non far torto a nessuno...)
capperi a piacere
basilico e peperoncino
olio EVO
In un'altra padella versiamo un paio di cucchiai d'olio EVO, la cipolla e l'aglio tagliati finemente e i pomodorini appena schiacciati. Facciamo cuocere per un paio di minuti, regoliamo di sale e uniamo i capperi dissalati e le olive a rondelle. Continuiamo ancora per qualche minuto la cottura, quindi aggiungiamo il basilico spezzettato a mano e il peperoncino, mescoliamo bene ed adagiamoci dentro i filetti di alalunga. Facciamo comporre bene il pesce con la ghiotta, mescolando delicatamente per qualche minuto . Serviamo tiepido e buon appetito!



